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Emmaus Villafranca su L’Arena

Giovedì 20 Dicembre 2012 il quotidiano veronese L’Arena ci ha dedicato alcune colonne del suo giornale e un titolo in prima pagina.

Giubba e medaglie garibaldine
vendute a meno dell’IPhone

VILLAFRANCA. Un veronese si regala dei pezzi da museo con una cifra molto inferiore al costo del celebre telefonino. I cimeli comprati al mercatino di Emmaus al prezzo di 200 euro. Il soldato fu premiato per la presa di Roma e all’uscita dal gruppo

L’articolo si può leggere direttamente sul sito de L’Arena cliccando QUI oppure sbirciando qui sotto:

Villafranca. Chissà chi l’ha indossata. Chissà quante ne ha viste e se ha incrociato personaggi che hanno scritto la storia d’Italia. Chissà cosa racconterebbe, se avesse la parola. È arrivata all’improvviso e se ne è andata altrettanto velocemente, sabato, dalla vendita natalizia di Emmaus, una camicia garibaldina, acquistata tra addobbi, presepi e mobili vecchi, da un cittadino di Verona, affezionato cliente del mercatino dell’usato della comunità villafranchese. Solo questo si sa di colui che per 200 euro si è fatto un bel regalo di Natale, acquistando un cimelio che rappresenta 150 di storia, in barba al più blasonato degli smartphone, l’IPhone, oggetto del desiderio del Natale 2012, che costa quasi 4 volte di più. Ad aumentare il valore della camicia, ci sono due medaglie autentiche cucite sulla spalla sinistra. Una, del 1870, celebrava la presa di Roma, rievocando tutte le campagne per la conquista della capitale dal 1849. L’altra, posteriore, commemorava lo scioglimento del gruppo al quale appartenne chi indossò quella camicia rossa. Del cimelio si sa solo che è giunto da una comunità di Emmaus di Roma: «Quando c’è qualche pezzo particolare, lo mandano qui», spiega Renzo Fior responsabile della sede villafranchese. Accade spesso di trovare, nel mercatino dell’usato, pezzi di antiquariato o modernariato, talvolta da sistemare, talvolta in ottimo stato. Camere del Novecento complete di letto, armadio, cassettiera e comodini, o specchiere e vetrine ottocentesche, lampadari e oggetti di modernariato, argenteria, che si mescolano a oggetti e mobili più recenti, cestinati dalle famiglie, che qui trovano nuova vita. Mai, però, è arrivato un oggetto di tale valore, che il collezionista non ha atteso molto a portarsi a casa: sabato la camicia è stata esposta ed è stata subito venduta. Ma il mercatino natalizio di Emmaus racconta anche storie di solidarietà. Il primo dicembre, al debutto delle vendite di Natale, la comunità ha incassato 8385 euro, una cifra che finanzierà, entro la fine del mese, alcuni progetti solidali in Africa. Sarà inviato un contributo per la realizzazione di pozzi d’acqua potabile nei villaggi palafitticoli sul lago Nokouè, in Benin, progetto che Emmaus segue da anni e che ha raggiunto ormai diverse tappe concrete. Una parte del ricavato andrà a rinforzo dell’attività di microcredito a favore delle donne, gestita dal gruppo Emmaus Pahou di Cotonou (Benin), per consentire a giovani madri di trovare un’autonomia economica tale da mantenere se stesse e garantire un’istruzione ai figli. Una terza parte, infine, andrà a sostegno del programma di accesso alla salute «Mutuelle santé Afrique» di Emmaus internazionale. Le vendite natalizie proseguiranno fino al 6 gennaio. Si potranno acquistare addobbi, statuine di presepi, libri e dischi, argenteria e mobili, pizzi e ricami, oltre all’usuale materiale. Emmaus raccoglie tutto questo sgombrando case, uffici e cantine su richiesta di proprietari e inquilini e gratuitamente. La vendita dell’usato consente alla comunità, di circa trenta persone, di mantenersi e di finanziare progetti solidali in tutto il mondo.

Maria Vittoria Adami

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